VITA
RECORD MONDIALE DI IMMERSIONE IN APNEA
«Ascolta Jacques, scegli: il record ad Angela glielo fai fare tu o glielo faccio fare io!»
«Il corpo umano è un macchinario perfetto che si assesta da solo: vai giù senza timore, Angela!»
Riscontravo le cose che mi diceva nella realtà
...Conobbi il maestro Leo Amici nel 1979. Ricordo che, prima, portare a termine qualsiasi cosa, non aveva senso, mi infastidiva, volevo sapere perché vivevo, per quale motivo agivo, altrimenti non aveva importanza.
Già mi ero avvicinata al mare e mi affascinava viaggiare, ma anche viaggiando non trovavo quello che volevo.
Avevo diciassette anni, ero molto desiderosa di conoscere le cose vere senza tanti preconcetti, così gli chiesi tutto…
…tutto ciò che riguarda l’uomo poiché, chi più chi meno, tutti cerchiamo il fine, vogliamo sapere perché siamo al mondo.
Nei miei viaggi in tutto il mondo avevo già conosciuto personaggi carismatici, ma di fronte a Leo era completamente diverso.
Mi sapeva rispondere a tutto, era la prima persona onesta che incontravo.
Rimasi colpita quando mi disse: «Non devi credere finché non avrai ragionato con logica e toccato con mano ciò che ti ho detto.»
Questo mi colpì profondamente, anche perché potevo riscontrare nella realtà tutte le cose meravigliose che mi diceva.
Quando spiegava perché viviamo e rispondeva alle domande che invano mi ero sempre posta, mi sembrava una cosa irreale.
Conoscendo Leo Amici, quello che prima era istintivo, si trasformò in studio dettagliato.
Ho potuto realizzare l’apnea in vari campi: quello scientifico con diverse spedizioni a livello apneistico, quello sperimentale effettuando immersioni con pescatori primitivi indonesiani e con le pescatrici “Hama” del Giappone.
Nel 1985 ho sorpassato in apnea la soglia dei 50 metri, realizzando il mio primo record dei -52.
Ringrazio Jacques Mayol che tanto mi ha insegnato, ma la possibilità di effettuare il record di 52 metri me l’ha data Leo Amici, per la completa conoscenza che ha messo dentro di me.
Angela Bandini
…Non riusciva ad oltrepassare la barriera dei meno cinquanta metri... Ormai la sua paura era cieca e quando si decise a telefonare al Lago, appena sentì la voce di Maria, scoppiò in un pianto dirotto gridando: «Non ce la faccio, non ce la faccio!» Leo Amici, partì alla volta dell’Elba. Incontrò Angela al mattino presto sulla spiaggia: piangeva ancora di paura e di rabbia. Facile rasserenarsi con l’abbraccio del maestro che le fece ricordare di essere certa di saper fare il record...
«Non perdere tempo a compensare, le disse Leo, il corpo umano è un macchinario perfetto: si assesta da solo. Quando senti che tutto ti scoppia dentro, non avere paura. Subito dopo tutto si riequilibra» e cominciò a spiegarle ogni cosa per filo e per segno.
… Non era forse lei che aveva Dio dentro la testa? La paura non può appartenere a chi ha questa certezza, si ripeteva… Sentì scivolare sulla pelle tutta la paura e le sembrò che si sgretolasse ai suoi piedi.
Il 14 settembre 1985 Angela Bandini conquistò il record mondiale femminile di immersione in apnea di -52 metri.
Il 3 ottobre 1989 Angela Bandini conquistò il record mondiale di immersione in apnea di -107 metri superando anche Mayol e Maiorca.
Brani dal romanzo Angela degli abissi di Carlo Tedeschi
…Ogni tanto la invadeva una specie di angoscia che si stupiva persino di provare. Aveva in mente un nuovo record… Quando Leo aveva detto: «Ora sei pronta per fare i 110», Angela se l’era messo bene in testa perché sentiva che era la verità. E lo aveva promesso, perché ormai non aveva più quella paura. Conosceva tutto il meccanismo molto bene…
Le era naturale pensare al record, così come si prende un gelato o si fa una passeggiata. Una passeggiata per tuffarsi questa volta dentro gli occhi di Leo, per non camminarci più. Ma immergersi totalmente dentro di essi. Perché lo sapeva che quell’angoscia sottile era solo voglia di mantenere la promessa.
…L’Associazione Dare decise di finanziare l’impresa “Operazione Sirena”.
Angela partì per l’Isola d’Elba... Dopo ventun giorni di allenamenti scese a -95… Ma da 95 metri voleva a ogni costo allungare il cavo sino a 110.
…Poi afferrò il manico della zavorra… e si buttò giù.
Tornata su si mise a gridare in diretta sulla RAI ed a tutte le televisioni del mondo che lo doveva ad un grande personaggio di nome Leo Amici.