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VITA

IL VECCHIO CASALE

Davanti al camino a forma di bocca di balena, si stringono attorno a lui alcune famiglie, per prima quella di Maria* Di Gregorio e Antonio Natale con i loro figli Daniela e Stefano.

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Dormiva su una rete bucata e un vecchio materasso, aveva una sola coperta militare.

Dopo essere stato minatore, operaio nelle ferrovie e commerciante alla “Mattonara” dove abitava, era stato operaio in una serra. 
Interrompeva il lavoro per le persone che avevano bisogno di lui e si intratteneva con molti altri anche alla fine della giornata. Era stato poi ospitato ai “Padiglioni” dove aveva trovato un punto per accogliere molti che raggiungeva anche nelle loro case di Civitavecchia, Latina e nel Ternano.
In seguito cercò un luogo ancor più ampio e un amico gli mise a disposizione un vecchio casale di Civitavecchia, in località Pantano.

Maria Di Gregorio, il marito Tonino Natale, i figli Daniela e Stefano con Leo Amici

*Maria scomparsa nel giugno 2002, sostenne Leo Amici per tutta la vita insieme alla sua famiglia che nel 1982, dopo gli anni di Civitavecchia, si trasferì al Lago di Monte Colombo (RN) per seguirlo e continuarne il progetto anche dopo la sua scomparsa nel 1986.

Sapeva confortare, dare consigli appropriati oppure proponeva di fare un segno di croce prima di un piccolo fioretto (solitamente un decotto di lattuga).
Segnava con la croce come a benedire chi lamentava qualche guaio o sofferenza anche fisica. 

Era sensibile ai problemi dei giovani, li faceva recitare con lui il rosario o leggeva il Vangelo nelle case. 

Le persone lo seguivano di casa in casa anche a visitare gli ammalati e ad animare le giornate degli anziani nelle case di riposo, negli ospedali e negli istituti per disabili. 

Si faceva il segno della croce ad ogni pasto e quando passava dinanzi ad una chiesa, una cappella, un cimitero. Nel farlo era solenne, ma contemporaneamente semplice, come quando nutriva un passerotto senza piume, caduto dal nido.

Rimaneva spesso nel silenzio, in raccoglimento, con lo sguardo fisso in un punto per poi sospirare, muovendo appena le labbra, come assorto: «Mi rallegro un po’ con il Creato…»

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Fu Maria a dirgli: «Come puoi continuare a lavorare? Non devi farlo più». 
E lui: «Per la mia famiglia ho dei risparmi, ma per tutti gli altri se non lavoro come faccio?» 
Maria rispose così: «Ora siamo in molti, se mettiamo un po’ per uno, non ci peserà troppo. Ci pensiamo noi!» 
Fu lei la prima a raccogliere e trascrivere le sue parole.

 

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