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NOTE BIOGRAFICHE

Leo Amici

Già da piccolo si distingue per la sua bontà. 

Frequenta la scuola fino alla terza elementare. 

Partecipa alla seconda guerra mondiale arruolato in marina.

È minatore in Francia, operaio nelle ferrovie e commerciante. Compie lunghi viaggi e dovunque la sua bontà lascia tracce indelebili. 

Si sposa con Ivana nella parrocchia del suo paese, dove aveva ricevuto il battesimo, la prima comunione e la cresima.

Negli anni ‘60 e ‘70 è a Civitavecchia. 

Nella sua casa confluiscono persone che, sentendo parlare della sua generosità e del suo altruismo, gli chiedono aiuto. 

Egli corrisponde trasmettendo loro pace, serenità e voglia di vivere. 

Rafforzandone lo spirito, numerosi malati guariscono e giovani – anche tossicodipendenti –, con il suo aiuto, vivono liberi e realizzati nella società. 

A chi vuole ripagare in denaro il favore ricevuto, risponde: «Tu sai a chi darlo, quando sei guarito, sei felice e ami il tuo prossimo, tu mi hai ripagato». 

Diventa spontaneo per tutti avvicinarsi a lui e parlare a cuore aperto. Tiene incontri in Italia, ma anche in Europa, Africa, Australia e America corrispondendo ai grandi interrogativi dell’uomo. 

Il suo carisma è nell'amore per il prossimo («non dirmi chi sei stato, dimmi chi sei»), nel rispetto per ogni credo («il primo verbo che rispetto è la libertà»), non chiede così né la tessera di un partito, né l'appartenenza religiosa.

Il suo ultimo impegno è realizzare il progetto umanitario del Lago di Monte Colombo (RN) che comprende la costruzione di un centro per la salute, una casa per anziani, una per bambini abbandonati e spazi per la socializzazione dei giovani. 

Non è possibile tuttavia avere il danaro sufficiente per la realizzazione del suo sogno eppure, attraverso una colletta, viene acquistato un podere con lago nell’entroterra di Rimini e messo nelle sue mani.
Nel 1983 per tale scopo e darne una forma giuridica promuove la costituzione dell’Associazione Dare che persegue senza fini di lucro scopi umanitari e, attraverso il volontariato di centinaia di persone, dà inizio ai lavori. 

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Nel 1985, per la realizzazione dei giovani, forma la compagnia teatrale Ragazzi del Lago e la casa di produzione televisiva Ralac

Gira il film La verità di un ragazzo (dopo la sua scomparsa verrà distribuito gratuitamente) di cui è autore e regista.
Nello stesso anno è fautore del record mondiale di immersione in apnea di Angela Bandini e la Ralac realizza per le televisioni di tutto il mondo il relativo documentario (primo premio Palmares per le immagini e la colonna sonora - Festival mondiale del cinema subacqueo Cap d'Antibes). 
Nel 1986 ispira il soggetto del musical  Sicuramente Amici e segue i due autori
Carlo Tedeschi e Giancarlo De Matteis curando la stesura del copione.
Scompare il 16 aprile 1986, subito dopo il successo per il debutto dello spettacolo al Teatro Tenda di Firenze e dopo avere gettato le basi per la realizzazione del Lago di Monte Colombo che poeticamente aveva definito Piccolo Paese fuori dal Mondo, fondato sui valori della pace, dell’amore e della fratellanza.

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Lago di Monte Colombo 1983

Negli anni '70 la famiglia di Maria Di Gregorio, quando se ne crearono le circostanze, fu la prima che ospitò presso la proprio casa Leo Amici.

Divenuto ormai “di famiglia”, negli anni '80 fu seguito e sostenuto da quel nucleo di persone anche nella sua ultima realizzazione: il Lago di Monte Colombo.

La famiglia era composta da Maria Di Gregorio, suo marito Tonino Natale e i figli Daniela e Stefano.

Al Lago di Monte Colombo, in un primo momento, Leo Amici e la famiglia di Maria Di Gregorio alloggiarono in una piccola dimora ricavata da un vecchio ricovero per animali che il tempo aveva ricoperto di vegetazione e che era stata ritrovata per caso ripulendo il luogo che lui stesso aveva definito poeticamente “Piccolo Paese fuori dal mondo”, dove vivrà gli ultimi anni della sua vita fino alla scomparsa nel 1986.

In seguito, quando l’Associazione Dare con i suoi volontari ristrutturò anche l’adiacente vecchio casolare fatiscente, Leo Amici si trasferì nella sua ultima casa (un appartamento all'interno di una palazzina ricostruita) insieme alla famiglia di Maria Di Gregorio.

Anche questa dimora, così come le strutture che si stavano realizzando, era meta di centinaia di persone che vi confluivano per incontrarlo o chiedergli aiuto.

In quella casa divenuta museo, oggi di proprietà della Fondazione intitolata a suo nome, dove egli convogliò tutte le cose più importanti e significative della sua vita, sono conservati mobili, quadri, sculture in legno, fotografie, suppellettili, oggetti e abiti a lui appartenuti che illustrano la sua vita e ne tengono viva la memoria, unitamente alle molteplici attività che la Fondazione stessa intraprende per favorire la conoscenza del personaggio, dell’opera da lui svolta e dei valori di pace, amore e fratellanza alla base di tutta la vita di Leo Amici.

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Quando Carlo Tedeschi, nel 1978, conobbe Leo Amici e ne iniziò la frequentazione, considerò la famiglia di Maria come sua, entrandone a far parte non solo spiritualmente, ma anche fattivamente: ne sposò, inoltre, Daniela nel 1992.

Tutta la famiglia sostenne Maria, Carlo e Daniela che proseguirono l’opera di Leo – per tutti loro maestro e padre – anche dopo la sua morte, per realizzarne il sogno.

Oggi, dopo la morte di Maria (2002), Daniela (2018) e Tonino (2020), è sempre la stessa famiglia a sostenere e perpetuare, attraverso la Fondazione (istituita e riconosciuta nel 2002), lo spirito di Leo Amici.

Oggi il nucleo famigliare è composto da Carlo, Stefano e sua moglie Maihri, Emanuele (figlio di Carlo e Daniela) e sua moglie Mariapia con la loro figlia Cleo. Inoltre ne fanno parte Francesco e Davide, come figli acquisiti, e altri giovani e meno giovani, come Anna De Persio – ancora oggi presente con la sua dolce partecipazione sin dal 1973 – che allargano il cerchio dell’opera sociale e morale d’amore per il prossimo proseguendo, anche se ormai lontano nel tempo ma sempre attuale, il messaggio di Leo: “pace, amore, fratellanza”, mentre Carlo - incarnandone lo spirito – ne prosegue il carisma.

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FRASI RACCOLTE DAL SUO PARLARE

  • L’uomo deve corrispondere a se stesso senza farsi condizionare dagli altri.

  • La volontà è libera.

  • La vita è un banco di prova.

  • Nell’uomo ci sono tutti i perché. Basta voler ricercare.

  • La ricerca è il punto di partenza.

  • Il bene e il male sono due materie che si possono sentire, toccare e riconoscere: la natura te lo insegna.

  • Lo vedi se sbagli.

  • Nella natura ci sono migliaia di espressioni di Dio.

  • Nella ricerca trovi il tuo io e ti conosci.

  • Man mano che vai avanti puoi iniziare a scartare il male.

  • Il male è tutto ciò che procura male al tuo prossimo.

  • Quando arriverai alla certezza di Dio, potrai realizzare te stesso scartando i punti negativi e valorizzando quelli positivi.

  • Ti sentirai utile in mezzo alla società ed ogni cosa la svolgerai con amore.

  • Ti nascerà la gioia di vivere.

  • A quel punto, quando avrai terminato il lavoro su te stesso, il male non ti toccherà più e potrai aiutare un altro perché sarai un uomo vero.

  • Ogni cosa terrena è un problema. Per chi ha fede il problema è risolto.

  • Non dovremmo piangere per i nostri mali bensì per quelli degli altri.

  • Amare chi ti ama è facile, amare chi ti odia è difficile, ma chi ha fede, chi ha Dio, ama chi lo odia.

  • Strappare il nome di Gesù dal mondo significherebbe, per l’uomo, cadere in un abisso di male. Gesù trionferà.

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