VITA
LA VERITÀ DI UN RAGAZZO
Al di là del documento storico, dei mezzi e degli operatori, allora non professionisti, con questo film si può osservare da vicino il fenomeno droga e penetrare meglio l’animo dei giovani.
Leo Amici chiese ad uno spacciatore che stava aiutando ad uscire dalla tossicodipendenza, se volesse recitare in una scena
Durante la preparazione del film La Verità di un Ragazzo, Leo Amici chiese ad uno spacciatore che stava aiutando ad uscire dalla tossicodipendenza, se volesse recitare in una scena proprio in quel ruolo.
Gli consegnò oro, gioielli e denaro previsti nella ripresa raccolti tra le persone della troupe.
Gli chiese, per la scena, di allontanarsi da solo, a 300 metri di distanza circa e scomparire dietro l’ultimo condominio dell’isolato.
Mentre la cinepresa lo riprendeva, eravamo tutti con il fiato sospeso; ci eravamo resi conto della situazione: il ragazzo sarebbe potuto comodamente scappare con quel tesoretto. Nessuno l’avrebbe raggiunto mai.
Vedemmo però Danilo (attore per quel giorno) rispuntare da dietro il palazzo;. «La tentazione è stata forte» disse e, rivolto a Leo: «Ma tu sei il primo che mi abbia dato fiducia e non volevo deluderla.»
Un baratro, un buio, una porta semichiusa
una stanza senza via d’uscita.
Lento ed efficace a distruggere i sensi umani
lasciando l’attesa di una morte interna…
…una densa confusione lo sta tormentando;
come un’ombra gli sfiora il pensiero: la droga!
Vuole uscire da quell’incubo
che lo sta martellando
disperatamente
senza dargli tregua di rilascio,
vuole tornare alla luce del sole.
Io col piccone gli apro un varco
e lo faccio uscire.
Leo Amici
Ormai sei libero e ti salverai
Il 12 maggio 1985, quando il progetto del Lago di Monte Colombo era ancora agli inizi, un ragazzo di nome Gianluca varcò il cancello chiedendo asilo: «Sono un drogato: mi hanno detto che lei può aiutarmi.»
La risposta di Leo fu un abbraccio.
Gli altri giovani e le loro famiglie si strinsero ancora una volta intorno a quest’ultimo arrivato per aiutarlo.
Solo dopo otto giorni Leo guardandolo negli occhi sorrise e gli disse: «Ormai hai tolto la droga dalla tua testa, ormai sei libero e ti salverai».
La verità di un ragazzo, unico film girato da Leo Amici che ne ha scritto il soggetto e curato la regia, ripropone dunque la storia reale di Gianluca precipitato nel tunnel della droga che riesce a salvarsi conoscendo appunto l’amicizia del gruppo di Leo i cui metodi di cura, se così si possono definire, sono l’uso della comprensione, la costante attenzione, la fiducia, l’amore fraterno.
Nessuno degli interpreti, compreso Gianluca cui Leo aveva affidato la parte del protagonista, conosceva in anticipo la scena.
Si partiva al mattino con gli attori indicati, Leo raggiungeva il luogo scelto e lì, prima del ciak, illustrava cosa o come dovessero dire o fare.
I vari protagonisti non erano attori di professione bensì persone scelte da Leo Amici con mirabile intuito.
Alcuni dovevano interpretare se stessi, altri si erano dovuti calare nel ruolo loro assegnato, ma con straordinaria credibilità.
La verità di un ragazzo può anche essere considerato un film documento su come uscire dalla tossicodipendenza. L’impronta realistica, ricollegabile al glorioso filone del primo realismo cinematografico italiano (si pensi a De Sica e Fellini) è tuttavia temperata dalla bellezza delle scene, ora poetiche ora drammatiche, sempre profondamente umane.
Una storia vera, che sa commuovere senza scivolare nel sentimentalismo e che, soprattutto, sa additare la via della speranza attraverso la solidarietà e l’amicizia, vale a dire attraverso l’amore capace di riscattare ogni creatura.
Da questa vicenda, basandosi sui concetti che Leo Amici suggeriva nei dialoghi del film, Carlo Tedeschi ha sviluppato il suo romanzo biografico Il ritorno dal labirinto, pubblicato nel 1992 per le Edizioni Casa della Stampa.
Presentato a Roma alla Libreria Internazionale Croce, al Campidoglio e in Vaticano, il libro è stato adottato in alcune scuole come testo di narrativa.
Vittoria Palazzo (giornalista)
REGIA DI LEO AMICI
Soggetto e sceneggiatura Leo Amici
Riprese Emerson Gattafoni
Musiche Stefano Natale
Montaggio Stefano Natale
Segretaria di produzione Daniela Natale
Direttore artistico Carlo Tedeschi
Fonico di scena Antonio Cozzolino
Luca Gianluca Raponi
La madre Maria Di Gregorio
La sorella Daniela Natale
L’amico Andrea Rinero
L’amica Monica Mancini
Ramona Titti Imola
La spacciatrice Anna Maria Abati
Altri interpreti: Giancarlo Barletta - Antonio Bignardi - Lorenzo Caporello - Giovanni Criscione Giuseppe Genovese - Lucio Mancuso - Jano Milio - Lauretta Mochi - Marina Moretti - Fiorella Nicolini - Federico Piastri - Cesare Picone - Stefano Rizzo - Danilo Soldati - Giuseppe Sottile Andrea Tosi - Federica Varchetta
Con la partecipazione straordinaria di Leo Amici
Realizzazione RALAC GROUP